Alba sull'Atlantico (Puerto Madryn, Argentina)

venerdì 15 ottobre 2010

Salto Angel - Canaima National Park - VENEZUELA (luglio 2010)

Il Salto Angel è la cascata più alta del mondo (979 metri), si trova nel cuore della foresta amazzonica dello stato di Bolivar, nel sud del Venezuela.
La vera avventura e' raggiungerla. Da Ciudad Bolivar bisogna prendere un volo di 1h per Canaima (nel mezzo della selva), da qui 5 ore di lancia risalendo il Rio Carrao attraversando paesaggi "preistorici" per arrivare al campo base, situato sulle sponde del fiume di fronte al Salto Angel. Dopo un trekking di 1 ora circa salendo 400mt attraverso la selva, si arriva al punto di osservazione del Salto Angel.
Eccolo, in tutta la sua immensita', la cascata piu' alta al mondo che scende dal tepui Auyan (2340mt). E pensare che l'acqua della cascata non e' alimentata da nessun fiume ma solo dalla pioggia e dall'umidita' che si accumula sulla sommita' del Tepui. Il paesaggio e' preistorico, non a caso Arthur Conan Doyle e' qui che ha trovato ispirazione per il suo libro "Il mondo perduto", ed e' qui che hanno girato Jurassic Park. 
Per chi si stesse chiedendo cosa sono i Tepui; si tratta di immensi altopiani (table top mountaine) la cui superficie, nel caso dell'Auyan Tepui ("Montagna del Diavolo" nella lingua degli indios Pemon) e' di 700kmq (c'e' spazio per far accumulare un bel po' di acqua piovana specie durante la stagione delle pioggie).
Selvaggio, sconfinato, libero, incontaminato, primordiale, puro, originale, sono parole che danno una vaga idea del posto.
Qui conosciamo Norioshi, un giapponese di 50 anni partito con la nostra stessa spedizione. Ci racconta che sta realizzando il sogno della sua vita, quello che aveva sin da bambino; alle scuole elementari aveva visto in un libro una foto del Salto Angel e a partire da quel momento aveva deciso che un giorno sarebbe andato a vederlo.

giovedì 14 ottobre 2010

IL MONDO TRA LE DITA


Ciao a tutti, siamo Melissa e Pierluigi e stiamo facendo il giro del mondo in 365 giorni.
Lo scorso 8 luglio siamo saliti sul primo aereo con destinazione Caracas da dove ha preso vita il nostro itinerario.
Durante questi primi 3 mesi abbiamo viaggiato attraverso Venezuela, Brasile, Paraguay, Argentina e Cile. Siamo passati dalle foreste tropicali del Venezuela, che hanno ispirato "Il Mondo Perduto" di Doyle, alla foresta amazzonica brasiliana, polmone verde del pianeta che lotta quotidianamente contro la deforestazione "LEGALE" e non; dai forti contrasti di una Rio de Janeiro, le cui Favelas si affacciano sull'elegante spiaggia di Ipanema, all'attuale arretratezza economica e sociale di un Paraguay schiacciato dai giganti del Sud America in via di sviluppo. E ancora, abbiamo percorso la cordillera della Ande da quando emerge dall'incrocio degli oceani in Ushuaia a quando si eleva sopra i 6.900 mt dell'Acongaua. Abbiamo assaporato l'ospitalita' di un'Argentina nelle cui vene scorre anche sangue italiano e che con le sue bellezze rende difficile proseguire il viaggio. Abbiamo scoperto le immense ed incontaminate distese della steppa patagonica dove la vita ferve ad ogni angolo: i condor delle ande che sorvolano le valli di basalto della Ruta 40, la balena Franca che sceglie le coste di Puerto Madryn per insegnare ai piccoli a nuotare, gli elefanti marini che dopo 9 mesi di viaggio in alto mare approdano stremati per riposarsi e partorire, le orche che arrivano alla Penisola Valdez proprio quando sono nati i piccoli di leoni ed elefanti marini per nutrirsi, i ghiacciai perenni del Perito Moreno che a differenza di quanto si pensi sono piu' vivi che mai e sfidando il surriscaldamento globale avanzano di anno in anno.
Adesso siamo a Lujan de Cuyo (20km da Mendoza, Argentina) e da 10 giorni stiamo lavorando in una fattoria sperimentando la cosiddetta "vita campesina": raccolta di verdure, irrigazione dei campi, preparazione della terra per la nuova semina e tanto, tanto buon vino Malbec.
I prossimi mesi ci vedranno proseguire nel sud america, far visita alla repubblica di Castro, per poi volare verso un mondo completamente diverso: il sud-est asiatico.

Che ve ne pare? Sicuramente alcuni si staranno chiedendo se abbiamo vinto la lotteria, abbiamo qualche tipo di rendita fissa o se attingiamo dai contributi di mamma e papa'; nulla di tutto questo!
Viaggiare come viaggiamo noi e' facile e poco costoso. Quando abbiamo raccontato il nostro progetto ad amici e colleghi, il commento piu' ricorrente e’ stato: "ma chissa' quanti soldi ci vorranno per farlo" e "chissa' quali difficolta' dovrete affrontare".
Personalmente pensiamo che tali interrogativi siano frutto di uno schema mentale che ci siamo autoimposti: se siete disposti a fare a meno di un hotel 4 stelle ma vi accontentate di un ostello (peraltro pieno di viaggiatori con cui condividere itinerari e racconti di vita), se siete disposti a fare a meno di costosi ristoranti ma vi accontentate di cucinarvi un piatto caldo, se siete disposti a fare a meno di aerei di linea per i vostri spostamenti interni ma vi puo' andare bene trascorrere la notte su un bus, allora siete pronti per partire.
Naturalmente quello che cambia sono le priorita’: trovare un posto in cui dormire, raggiungerlo, procurarsi del cibo e... immergersi nelle meraviglie del mondo che ci circonda. E’ cosi’che con 30/40$ al giorno viaggiamo per il mondo.

Diceva Schopenhauer che “l'uomo e' libero di fare cio' che vuole ma non puo fare piu’di cio’ che vuole” ovvero, noi stessi siamo il nostro unico limite.

Cosa facevamo prima di iniziare il viaggio?
Avevamo un buon lavoro in una grande azienda, ricco di certezze e di approvazioni esterne; purtroppo pero’ il treno su cui viaggiavamo aveva tutte le fermate future scandide e si trattava di fermate che, simili a quelle di tanti altri, non ci avrebbero avvicinato in alcun modo a quanto stavamo cercando, ovvero comprendere come poter contribuire concretamente a migliorare il benessere del mondo e aiutarlo a sopravvivere all’azione dell’uomo. Lavorare in azienda significa invece partecipare alla missione di qualcun altro, spendere la propria vita, le proprie energie per realizzare i sogni e gli interessi di qualcun altro, finendo per mettere da parte i propri (e’ anche vero che difficilmente le persone si ricordano di avere dei propri sogni da raggiungere quando lavorano 12h al giorno o piu’, senza badare a feste o week end in cambio di un buon soldo). Per questo abbiamo deciso di scendere da quel treno e iniziare a camminare con le nostre gambe, intraprendendo un viaggio di vita che non ha fermate certe ma che e’ quello di cui un ricercatore ha piu’ bisogno.
Il "viaggio" e' uno strumento, e’ quanto di piu' fertile abbiamo trovato per intraprendere una ricerca stimolante: conoscere persone (di oggi e di ieri), storie di vita di gente lontanissima, posti incredibili che i nostri occhi di solito guardano ma non vedono, animali e piante di cui abbiamo letto solo sui libri di scuola.

Diceva Baudelaire che “le meraviglie del mondo ci abbracciano e ci circondano ma noi non le vediamo”.

...e il futuro? Impariamo a vivere il presente, il famoso “qui e ora” che i ritmi della vita precedente non ci hanno mai permesso di sperimentare.
Nel presente: siamo in ascolto.